Tutti a Nuoro.
marzo 29, 2012
age 1 |
Gloria Mundi.
ottobre 21, 2011
Le parole qui sotto non sono mie, ma esprimono un concetto che io e diversi altri milioni come me hanno in mente, e siccome Massimo Gramellini su LaStampa di questa mattina lo illustra benissimo, non se ne abbia a male se riporto le sue parole
http://www.lastampa.it
Non c’è mai nulla di glorioso nell’esecuzione di un tiranno. La vendetta resta una pulsione orribile anche quando si gonfia di ragioni. Ci vogliono Sofocle e Shakespeare, non gli scatti sfocati di un telefonino, per sublimarla in catarsi. Gli sputi, i calci e gli oltraggi a una vittima inerme – sia essa Gesù o Gheddafi – degradano chi li compie a un rango subumano.
Dal governo del baciamano ci si sarebbe aspettati qualche parola di pietà nei confronti del vecchio sodale tramutato in un cencio sporco di sangue. Invece è toccato leggere le parole del ministro degli Esteri Frattini, che appena tre anni fa chiamava Gheddafi «un grande alleato dell’Italia» e adesso definisce la sua barbara fine «una grande vittoria del popolo libico». Davvero «grande» anche lui, il signor ministro con delega alla coerenza e alla sensibilità. La Russa non poteva essergli da meno e infatti non lo è stato. Ha detto: «Dobbiamo gioire». Per la nuova Libia, immagino. Ma con che razza di cuore si può abbinare un verbo di festa alle immagini di un corpo trascinato sull’asfalto? Ho vanamente cercato parole simili nelle dichiarazioni dei ministri francesi, tedeschi, americani. Forse i nostri sono solo più ruspanti: parlano prima di pensare, o anche senza pensare, né prima né dopo. Al confronto giganteggia persino il filosofo di Palazzo Chigi ed ex amicone del rais. Il suo «Sic transit gloria mundi» sulla volubilità della condizione umana (Gloria Mundi non è il nome di una ragazza) sembra voler dar voce, se non a un presentimento, a un tormento interiore.
Festa della Ceramica
settembre 20, 2011
E’ arrivato il Maestrale.
Son settimane e settimane che ci guardiamo in faccia chiedendoci che fine avesse fatto il Maestrale perchè quando a cagliari non se ne può più dal caldo o da qualsiasi altra cosa, si sogna che arrivi il Maestrale e ripulisca l’aria e i pensieri con la sensazione di poter finalmente riprendere a respirare…
perchè se non hai santi a cui votarti, se hai la sensazione che qualcuno abbia tolto il tappo dalla barca, se ti svegli con una forte sensazione di imminente catastrofe e non hai più un numero di telefono per dosi massicce di ottimismo, se abiti in questa fantastica incomprensibile assurda isola, ti rimane il Maestrale…
ma questo non ci toglie la voglia di festeggiare per cui se capitate in questo sogno di città nel prossimo finesettimana, sappiate che festeggiamo ai Giardini Pubblici.
Festa della Ceramica
Mostra Mercato Internazionale – Giardini Pubblici, Cagliari
L’associazione “Il terzo uomo”, nata nei laboratori Raku, sulle scalette di Santa Teresa nel rione Marina organizza la Festa della Ceramica, dal 24 al 25 Settembre 2011. Intorno alla mostra, patrocinata da Comune, Provincia e Regione, ruoteranno altre iniziative, che animeranno i giardini dalle dieci del mattino alle otto di sera. Trenta artisti provenienti da tutto il mondo esporranno le loro opere lungo il viale dei Giardini Pubblici. Ceramiche, maioliche, porcellane e terrecotte, realizzate a mano e con il tornio, saranno in vendita sotto i ficus secolari. Gli artigiani – italiani, francesi, tedeschi, iraniani- sono tutti professionisti iscritti all’Albo.
Documenti Allegati
Mani, voce e fiato.
luglio 28, 2011
In occasione dell’inaugurazione della
50^ Fiera del Tappeto e dell’Artigianato
Concerto
– PAOLO FRESU e ASCANIO CELESTINI –
Piazza Del Carmine – Mogoro (OR)
29 luglio 2011; 21:30
Paolo Fresu & Ascanio Celestini
Paolo Fresu – tromba, flicorno, effetti
Ascanio Celestini – voce
Maggiori informazioni su www.50fresu.it
fine luglio.
luglio 27, 2011
A piccoli passi…
Maggio 22, 2011
Cagliari: di sopra abbiamo riportato lo stato del gregge elettorale sino al 15/16 maggio corrente anno e di seguito la situazione del gregge fino 29 maggio:
son rimaste solo loro: Minimo e Massimo, e a fine giornata ne resterà una sola che non credo riuscirà a restituirci la sabbia del Poetto, ma per favore non svegliatemi comunque da questo sogno….
Problemi di cuore.
Maggio 15, 2011
Oggi niente pecore.
Oggi “Problemi di Cuore” .
No, non c’entra la fine di un amore, ne l’inizio e neppure il durante.
Oggi si parla di Giovanni che una sera si reca al pronto soccorso per far controllare un’ernia inguinale che di tanto in tanto si sveglia.
Qualche ora di fila e durante la visita il medico dice alla figlia presente alla visita che l’ernia sta bene, ma c’é un problema al cuore…
la figlia risponde “no, non ha mai avuto problemi, il cuore è il pezzo forte di mio padre.”
e il medico “il pezzo forte si è rotto.”
Il lieve affanno, lo strano freddo e il suo mal di schiena più forte del solito non erano dovuti a una bronchite ne ai suoi quasi ottantanni ne al suo Parkinson. Erano dovuti a una valvola mitralica che stava cedendo, per cui il cuore stava faticando in maniera quasi insostenibile per fare il suo dovere e “non c’è farmaco che tenga, bisogna operare prima possibile”
La figlia di Giovanni guarda negli occhi la sorella che aspettava fuori dalla porte e con una serenità falsa come un presidente del consiglio filantropo, le dice “stiamo aspettando l’ambulanza per un ricovero al Policlinico.”
Avete presente il rumore di uno sguardo?
lo sguardo silenzioso di Giovanni era assordante, ma a un certo punto quel rumore si è placato e per tranquillizzare le figlie ha affermato ” quell’ernia mi ha salvato la vita.”
Dieci giorni al Policlinico, dieci giorni a casa in dimissione protetta e obbligatorio consulto cardiochirurgico al Brotzu perché il Policlinico non ha cardiochirurgia.
Giovanni prepara la valigia convinto di farsi “aggiustare il cuore” prima possibile, perchè rivuole la sua vita prima possibile.
Ma queste velleità vengono paralizzate da L, il cardiochirurgo del Brotzu, che annuncia che l’intervento non si può fare “io sarei in grado di fare un intervento perfetto, ma la sua conformazione toracica non Le permetterebbe di sopravvivere alla terapia intensiva postoperatoria per cui deve continuare la cura”
domanda ” per quanto? ”
risposta “non lo so, a volte due mesi, a volte anche due anni.”
Queste sono state le parole che ha usato con un Uomo che sapeva che non esisteva terapia farmacologica per il suo cuore.
E allora scopri che il rumore del mondo che crolla è sempre diverso.
adesso mi sveglio…. adesso mi sveglio…. adesso mi sveglio…. ho capito male…. ho capito male…. ho capito male… ha capito male… ha capito male… c’è una cura… c’è una cura … c’è una cura…. CIDEVESSEREUNACURACAZZO!!!!!!!!!!!!! …. devo vedere il mare …..
Ma poi il respiro e il pensiero si regolarizzano quando il figlio di Giovanni chiama la sorella che ormai sta passeggiando da ore nell’acqua gelata, e le chiede se lei ricorda del giorno in cui il cardiologo del Policlinico parlò dell’ eventualità di fare l’intervento a Milano….
Nel mentre l’altra figlia ha scoperto che anche a Roma c’è un centro che forse….
E in meno di ventiquattro Giovanni ha un appuntamento con un altro Cardiochirurgo.
In pratica il Policlinico (non il Brotzu) e la figlia per vie diverse sono arrivate alla stessa conclusione: l’European Hospital a Roma e in particolare il Dottor Alessandro Bellisario potrebbero non essere d’accordo col cardiochirurgo del Brotzu.
Nell’arco di una telefonata di un venerdì di aprile Alessandro Bellisario, che pare non sia Dio ma uno che sa fare il suo lavoro e che si rivolge al paziente e alla famiglia come fossero esseri umani, chiede di poter vedere i referti, in particolare la coronarografia prima di fargli affrontare il viaggio.
Il martedì successivo dopo un attento sguardo a tutti i referti dice che a questo punto vuole vedere Giovanni.
Nel primo pomeriggio del venerdì successivo Alessandro Bellisario lo guarda negli occhi e gli chiede “quando vuole essere operato?”
E’ stato operato venerdì 6 maggio.
E’ rimasto in terapia intensiva sino alla mattina di lunedì 9 e il giorno dopo poteva camminare sulle sue gambe senza più neppure un tubo, sondino, catetere o ago inserito nel suo corpo.
Starà ancora per un po’ in un Centro di Riabilitazione Motoria e Funzionale mentre pensa alle passeggiate in riva al mare che farà tra breve e alla festa di compleanno che per problemi di cuore farà in ritardo appena rientra in Sardegna.
E adesso che anche le coronarie delle tre figlie e del figlio si son riprese (forse) volevo solo ringraziare di cuore i medici di turno al pronto soccorso del San Giovanni di Dio a Cagliari la notte del 17 marzo, i cardiologi del Policlinico a Monserrato e soprattutto la Cardiochirurgia dell’European Hospital, tutti quanti dal Primario alle tartarughe della fontana nel giardino, per aver aggiustato il cuore di mio babbo e per aver fatto in modo che non cedesse il mio.
Vorrei inoltre ringraziare quel cardiochirurgo del Brotzu per non esser stato in grado di operarlo, ma vorrei fargli notare che quando ci si rivolge a un Essere Umano e si parla della Sua Vita, c’è una differenza enorme tra il dire “non si può operare” e dire “io non so operare” perché tu non sei Dio e poco lontano da te ci sono persone che pur non essendo Dio lo sanno fare.
E chiudo consigliandoti di leggerti il giuramento e poi chiedi scusa a Ippocrate. Coglione!